Sottile malinconia
Che occupi il fondo di quel cuore sudato,
lo sai che è tuo.
Se potessi scacciare quella spina nel fianco, quel velo pietoso di lutto antico e presente, quella fila di donne che piangono
Una canzone senza fiori, senza vita ne unghie!
Se squartassi quella palude di anima
Con grandi coltelli
e potessi comprare da voi tutti un pezzo di vita,
potrei ridere anch’io con i denti,
anch’io guardare solo con occhi.
Morte,
Il tuo frusciare di alito pesante è la lama avvelenata di un coltello che sta come una sentenza sulle nostre teste e sibila al vento
E ride
di questo nostro andare spastico cercando la soluzione.
Musa ispiratrice o nemica,
Vogliono relegarti tra file di marmi,
zolle di terra fradicia
e fievoli fiammelle sbiadite
dal puzzo di corpi derelitti.
Il tuo regno non è fatto di fiori gualciti di pianto o pioggia, è il cuore di un uomo senza scarpe e senza passo.
Sirena azzurra come folgore nella notte, urli e tremo.
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