mercoledì 30 luglio 2008

intervista a Rosa Fiorita (prima parte)

Chi è Rosa Fiorita?

Una donna, o meglio, una persona come tante.

In “Nuda” tocchi un tema molto forte affrontandolo con grande capacità di scavo e di penetrazione psicologica. Come pensi di esserti posta nei confronti di questa situazione?

Con naturalezza e semplicità cercando di percorrere appieno il viaggio della vita con la forza della parola scritta.

È stato difficile scriverne oppure il desiderio di fare chiarezza è stato più forte ed immediato?

Nessun desiderio di fare chiarezza ma un atto doveroso nei miei confronti.

Quali reazioni hai registrato nella tua città? E quali pareri solleverà a tuo avviso nei prossimi mesi la lettura del libro?

Non mi pongo né la prima né la seconda domanda e francamente di conseguenza non ho risposte in merito.

Che cosa ti aspetti principalmente : riscatto pubblico o riconoscimento letterario?

Riscatto? Non ho nulla da riscattare o da cui essere riscattata e il riconoscimento letterario non posso né pretenderlo né aspettarmelo. Mi basta che il libro mi piaccia e piaccia ad un'altra persona.

martedì 22 luglio 2008

A breve su questo blog un'intervista con l'Autrice.
T
ornate a trovarci spesso

mercoledì 16 luglio 2008

giovedì 10 luglio 2008

Firenze, Santa Maria Novella

È il primo gennaio 2007. Una bella donna di mezz’età sale alla stazione di Santa Maria Novella sul treno che da Firenze la riporterà nella città natale di Reggio Calabria, alla ricerca di nuove ragioni di vita, forse di una nuova identità. Dopo aver a lungo goduto di un’ambita posizione sociale in una cittadina di provincia, dove svolgeva la propria occupazione di vice direttore di banca, ella lascia che il suo trepidante bisogno sessuale si riveli ad un certo punto in tutta la sua potenza devastante, rendendola avida di una dimensione di vita intensa ed autentica. Ma la sua vicenda, dopo aver trovato una vasta amplificazione sulla stampa locale, suscita un delirio di pettegolezzi, allargando a dismisura i contorni effettivi di quanto è realmente accaduto, e ne determina l’immediato licenziamento.
Un uomo alto e magro, chiuso in un cappotto nero, occupa il suo stesso scompartimento, sedendo dinanzi a lei in maniera elegante e composta. Dietro il suo aspetto apparentemente risoluto e formale si cela tuttavia un tenero risvolto di solitudine e di abbandono, di attesa e di amore, il cui racconto non tarderà molto ad incrociarsi con quello della protagonista, nel corso di un lungo viaggio che si rivela un’inattesa allegoria morale…


GpG

mercoledì 9 luglio 2008

Rosa Fiorita, in questo lungo racconto che segna il suo esordio narrativo, si rivela dotata di un inconfutabile talento narrativo e di una rara capacità introspettiva. Nuda è una confessione coraggiosa ed audace, una storia autentica e realmente accaduta, che contiene in sé la forza dirompente di portare alla luce le contraddizioni e le ipocrisie che regolano le convenzioni sociali. 

Gestendo con lucidità una narrazione che succhia con onestà e fermezza tutti i frutti, anche i peggiori della sua esistenza, l’autrice fruga senza pietà nel proprio recente passato. Evitando di incagliarsi in vane impudicizie, ella tuttavia ci consegna il ritratto di una donna che odora di sesso, di quella forza ancestrale che l’universo femminile racchiude in sé fin dalla notte dei tempi, di quell’abisso profondo che talvolta si ha paura di sondare. Una fluido tormentoso che scorre come una falda sotterranea, ma che alla fine è destinato a riemergere alla luce con una prorompente carica di vitalità. Celato toppo a lungo dietro le sembianze di una figura sociale chiusa nei rigori della propria carriera, il suo trepidante bisogno di sentirsi donna si rivela ad un certo punto in tutta la sua potenza devastante, rendendola avida di una dimensione di vita intensa ed autentica.  

Sotto i nostri occhi in verità non accade nulla, poiché tutto è già successo precedentemente, e restano solo da fare i conti con i ricordi di un baratro spalancato appena dietro di noi. L’atmosfera evocata, lungo il tragitto ferroviario che la riporta verso i luoghi della propria infanzia, è quella di un paesaggio bruscamente squassato da una turbolenta perturbazione, da cui emana il miasma graveolente della perfidia umana e della cinica sentenziosità. Pagina dopo pagina il riverbero di frammenti crudi e febbrili vengono percepiti dal lettore nella rievocazione di un’esperienza che resta ancorata, dal principio alla fine, al proprio nucleo generatore, in una funzione liberatoria e curatrice. L’asprezza delle considerazioni risulta funzionale alla necessità di sottrarre dalla fatua apparenza delle cose i giudizi acuminati di un’accigliata comunità di censori.  

Ne risulta un beve ma intenso romanzo intimistico che nasconde un’inattesa allegoria morale; un viaggio all’interno del proprio animo, in cui l’autrice perlustra vaste zone d’ombra con spietato ardimento ed indubbia capacità. Le sue sono pagine dure ma suggestive, nelle quali al dolore, alla rabbia e alla solitudine si contrappongono il potere visionario della parola, della scrittura e della passione. Rompendo ogni cautela, Rosa Fiorita ci consegna le ragioni di una scelta che rende significativa la vita, guidandoci consapevolmente incontro al bivio tra la normalità e l’eccezionalità. E pur non uscendo mai dal vincolo del risentimento, ella ci offre un racconto in cui il lettore, orientandosi tra le contraddizioni della vita e dell’anima, entra nella storia restandone prigioniero dalla prima all’ultima riga.

 
Gian Paolo Grattarola

martedì 8 luglio 2008

in libreria


È in libreria il primo volume della collana di narrativa - germogli - de l'Orecchio di Van Gogh, che esordisce con il romanzo di Rosa Fiorita, Nuda