martedì 5 agosto 2008

intervista a Rosa Fiorita (seconda parte)

A chi è rivolto principalmente questo libro? Alle persone legate a vario titolo a questa vicenda, oppure a tutte le donne in generale?

Non intendo essere il cartello o la propaganda vivente di nessuno. Sono solo le mie idee scritte su carta.

Hai scelto un percorso narrativo in cui alla denuncia hai preferito la riflessione esistenziale. Per quale ragione?

Perché non c’è nulla da denunciare e molto da riflettere.


Quanto tempo hai impiegato per scrivere il libro?

Tra stesura a mano ribattitura, correzioni e inserimenti circa dodici mesi.

Come nasce in te la vocazione della scrittura?

Ho sempre coltivato la passione dello scrivere fin da piccola, poi come spesso accade la vita mi ha tenuto lontana da una parte di me. Poi ho dovuto affrontare me stessa e soffrire per capire se fossi in grado davvero di scrivere. In questo sono stata aiutata e obbligata direi da una persona, che mi ha impedito di nascondermi dietro a un dito.

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